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Murgia, terra antica e pietrosa, dove con poca acqua accadono miracoli, come quello della vegetazione spontanea che connota l’alta concentrazione di biodiversità.
Qui ha trovato il suo habitat migliore la coltura della Cicerchia – Lathyrus sativus – un legume molto antico che arriva da lontano – Egitto e medioriente – affidato alle cure semplici dei contadini, poiché pianta che si adatta bene ai terreni aridi e senza troppe pretese. Ma come tutte le cose semplici racchiude in sé qualità preziose. Riscoperto negli ultimi anni, ha ricevuto la denominazione PAT – prodotto agroalimentare tradizionale.

Questo legume ci consente di preparare in inverno ricchi piatti, grazie alle sue caratteristiche nutrizionali (calcio, fosforo, proteine, amidi, fibre, vitamine B1, B2, PP) utili anche ad affrontare le basse temperature stagionali. Le ricette contadine murgiane ci offrono molte combinazioni di piatti misti, con cereali, legumi e verdura. Si tratta di una cucina povera ma che ha delineato i tratti fondamentali della preziosa dieta mediterranea, oggi riconosciuta dall’Unesco quale patrimonio orale ed immateriale dell’umanità.

Il territorio murgiano ci dona anche un bulbo che ha bisogno di dimorare quattro o cinque anni sotto terra prima di essere raccolto: il Lampascione – Leopoldia comosa. A pieno titolo riporta la denominazione PAT, identificato fra i bulbi più antichi. Coltivato solo in Puglia e Basilicata, si può trovare anche selvatico dall’inverno alla primavera. Le proprietà diuretiche, antinfiammatorie ed antitumorali rendono ancora più prezioso questo bulbo dal cuore rosa cipria. Cucinato lesso o al forno è un ottimo contorno ipocalorico. Conserva il suo retrogusto amarognolo anche quando viene pastellato e fritto.
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Con le verdure invernali arriva sulla tavola in abbondanza il colore verde. La gamma dei verdi è ampia, da quella intermedia del carciofo a quella scura dello spinacio, del broccolo e della cima di rapa, per arrivare ai verdi chiari del cavolo che con le sue tante varietà si tinge anche di viola.

Fra la specie orticola pugliese, ne troviamo una molto antica, quella più somigliante al suo progenitore selvatico: il Cavolo riccio – Brassica oleracea var. sabellica – grazie ai contadini locali che si tramandano oralmente i segreti per una buona coltivazione. Una tipica rusticità connota questa varietà che oltre a possedere le qualità nutrizionali tipiche del cavolo, viene considerato un superfood, antiossidante ricco di flavonoidi (in particolare kaempferolo, quercitina e isoramnetina), acido folico e vitamine A, C, E, fonte di calcio, zinco, ferro.

La raccolta di erbe spontanee arricchisce le preparazioni dei piatti e non solo in gusto. Con la borragine dai bei fiori blu e l’ortica si possono preparare paste fresche e ripieni che ben si combinano con la varietà degli ortaggi invernali. L’ortica presente tutto l’anno, la troviamo rigogliosa anche d’inverno. Ricca di ferro, silicio e calcio, rinforza ossa e capelli. Ha proprietà alcalinizzanti e depurative, è ottima lessa, in zuppe e frittate.

Le pregiatissime bacche di rosa canina, ricche di vitamina C, che si raccolgono nel bosco di donnapaola si trasformano in marmellata e rosolio da gustare abbinati ai tipici dolci invernali della tradizione pugliese: Sasanelli, Cartellate, Mostaccioli, Dolci di mandorla. Ce né da gustare nelle serate al camino, in compagnia di donnapaola.

I PIATTI DELLA TRADIZIONE

DA SEMPRE I LEGUMI HANNO RAPPRESENTATO IL PIATTO UNICO OTTIMALE PER IL PERIODO INVERNALE, COMBINATO CON CEREALI, CON VERDURE O CON SUGHI DI CARNE. IL PIATTO SEMPLICE CHE VENIVA PREPARATO METTENDO A BAGNO LEGUMI E CEREALI LA NOTTE PER CUOCERLI AL MATTINO, IN UN’UNICA PIGNATA E CON L’AGGIUNTA DI FOGLIE D’ALLORO IN COTTURA PER FACILITARNE LA DIGESTIONE.

PRIMI

Fra i primi piatti tipici non può mancare la pasta fresca cucinata con verdure e ripassata nel tegame di terracotta con dell’ottimo olio di oliva e dell’aglio, per esaltare i gusti delle verdure. La pasta fresca la troviamo anche in una tipica ricetta col brodo di carni bianche. Immancabile il profumato ragù misto di carni rosse e pasta fresca cavata. Mentre gli spaghetti conditi con intingoli saporiti rappresentano il piatto veloce della tradizione. Alcune preparazioni…
Pingnatidd di legumi – zuppa di legumi
I legumi a scelta, fave, ceci, fagioli, piselli, vengono cotti con gli aromi, cipolla e alloro, nel tipico contenitore in terracotta “Pignatidd” che ha il pregio di garantire la cottura e mantenere intatti i sapori.
Fagioli o ceci du zappator – legume con bietola
Che siano ceci o fagioli, vanno messi a bagno con acqua e bicarbonato una notte intera e poi cotti. Ultimata la cottura verranno uniti alla bietola lessa e conditi con un soffritto di olio di oliva, cipolla e peperoncino secco.
La crapiata – grano e legumi
Cuocere i legumi misti – fave, cecie e cicerche – insieme al grano, nel tagame di terracotta a fuoco lento , con alloro. A fuoco spento aggiungere le lenticchie che saranno state cotte a parte. Servire con un filo d’olio extravergine e pane tostato
Cicerchia e cicoria
La cicerchia messa a bagno e cotta con cipolla e alloro si combina nello stesso piatto con la cicoriella campestre ed il tutto viene condito con un soffritto di olio di oliva, aglio e pomodorino.
Fagioli e rape
I fagioli e le cime di rapa lessati separatamente, si servono uniti nello stesso piatto, conditi con un filo di olio extravergine di oliva ed una spruzzata di limone.
Purè di ceci e olive nere
Cuocere i ceci con cipolla ed alloro, renderli in purea e condirli in una terrina con un soffritto di olio, olive nere e pomodorino. Servire caldo.
U’ ggren pstet – grano pesto di ragù
Pestare il grano in un mortaio e cuocerlo con acqua e sale. Scolare e condire con ragù di carne di maiale. Spolverare con formaggio pecorino e servire caldo.
Skerz d’amell e cime di rapa – cavatelli con cime di rapa
Cucinare nella stessa pentola con acqua e sale i cavatelli e le cime di rapa. A parte preparare un soffritto di olio di oliva, aglio, filetti di acciughe e mollica di pane. Scolare la pasta con le verdure e condire con l’intingolo. Se gradito, aggiungere del peperoncino.
C’c’redda in brodo – pasta fresca in brodo
Questa pasta fresca preparata con farina di semola e uova, ha la forma di piccoli tozzetti quasi a ricordare i ceci. A parte preparare un brodo di carne di gallina o tacchino, con cipolla, sedano, patate e pomodoro. Unire il brodo alla pasta precedentemente scaldata e condire con formaggio pecorino.
Orecchiette con cavolo riccio
Cuocere le orecchiette fatte in casa nella stessa acqua col cavolo riccio. A parte, preparare un condimento a basi di olio di oliva, pancetta, alloro e versare sulla pasta e le verdura scolate. Amalgamare e servire con una manciata di formaggio locale stagionato. La variante prevede il cavolfiore o il broccolo in alternativa al cavolo riccio.
Gnitt’l d’ s’ m’ laùn al sugo – gnocchi di farinaccio al sugo
Questo tipo di pasta fresca è impastata con semola scura, integrale. Preparare dei tocchetti di due o tre centimetri e cavarli con le dita. Scaldare e condire con ragù di carne mista di vitello, maiale, agnello.
Spaghetti du train’r – spaghetti del carrettiere
Pomodorini, aglio, olio di oliva, capperi e olive nere, saporiti ingredienti da cuocere insieme e versare in una zuppiera, sugli spaghetti appena scolati.

CONTORNI

Le verdure di stagione sono un ottimo contorno alle carni cotte sulla brace. La preparazione è semplice perché le materie prime hanno tanto carattere e la cottura nelle terrecotte conferisce quel sapore antico che ancora si può trovare nelle case dei nonni, sulla murgia. Alcune preparazioni…
Lampascioni lessi e dorati
Cuocere i lampascioni in acqua, scolare e mescolare con farina, uova, formaggio pecorino, prezzemolo, mollica di pane raffermo e sale. Friggere a piccole dosi in olio di oliva fino a doraratura. Servire caldi, ma sono gustosi anche freddi.
Rape stufate
Cuocere le rape in un tegame basso, con olio di oliva, spicchi di aglio e sale, a fine cottura.
Cavoli arraganet (gratinati)
Lessare i cavoli e porli in un tegame con olio di oliva ed aglio. Cospargere di formaggio stagionato e pane raffermo grattuggiato. Passare in forno.
Funghi trifolati
Cuocere i funghi tagliati a pezzi, con olio di oliva, aglio e sale. A fine cottura aggiungere prezzemolo tritato.

CARNI

Le carni, considerate nel passato il piatto della domenica e della festa, rappresentavano l’apporto proteico alternativo ai legumi, alimento poco costoso, consumato durante la settimana. Il ragù della domenica, con la sua lunga cottura sprigionava intensi profumi fin dal mattino presto, quando lo si metteva a cucinare con gli aromi dell’orto. Alcune preparazioni…
Ragù di carne a pezzi
Soffriggere con olio, cipolla, sedano e carota i pezzi di carne ( o in alternativa gli involtini di carne), sfumare con del vino ed aggiungere abbondante salsa di pomodoro. Cuocere a fuoco lento per molte ore. Servire caldo .
Spezzatino con patate e lampascioni
Disporre nella teglia tocchetti di patate e lampascioni crudi, aggiungere i pezzi di carne a spezzatino e condire con olio di oliva, sale e pepe. Cuocere in forno. Servire caldo.

FOCACCE

La preparazione lievitata che sostituiva a volte il pane, sulle tavole della domenica, era la focaccia. Un impasto che lievitava per diverse ore vicino al camino, fino a riempire la tipica teglia in latta annerita coi bordi smerlati. La Puglia trova una delle sue tipicità in questo prodotto da forno. Alcune preparazioni…
Focaccia col pomodoro
Preparare l’impasto con farina di grano duro, lievito ed il venti percento di patata lessa, sale e acqua tiepida. Far lievitare per un paio d’ore circa, passare in teglia e condire con abbondante pomodoro, olio, origano ed olive. Far lievitare un’altra mezz’ora ed infornare.
Focaccia con patate
La variante in questa focaccia è rappresentata dalle patate tagliate sottili ed adagiate in superficie, in sostituzione dei pomodori.
Pettole
Pasta di farina, acqua e lievito, con consistenza molle che viene fritta in piccole porzioni, dopo la lievitazione. A fine cottura possono essere spolverate con del sale o dello zucchero, o immerse nel vincotto se preparate durante le feste natalizie.

DOLCI

I dolci invernali sono un importante corredo delle festività di questi mesi freddi. Consumarli a cuor leggero si può, date le basse temperature. Fra gli ingredienti per le preparazioni, ne troviamo uno molto tipico: il vincotto che va a rivestire paste frolle e fritte. Si ottiene portando a cottura per molto tempo i fichi o il mosto d’uva. La riduzione che se ne ricava va a rivestire ed arricchire di gusto la frolla. Alcune preparazioni…
Cartellate
Dolce di pasta frolla lavorata con molto olio, tagliata a strisce e avvolta a spirale, pizzicando l’impasto. Può essere cotta al forno o fritta. Infine viene ricoperta con il vincotto o il miele.
Purece – dolcetti di mandorla al forno
Dolcetto a base di mandorle sgusciate, zucchero, farina, cannella, chiodi di garofano e cacao amaro. A fine cottura rivestire con glassa di zucchero.
Bocconotti di mandorla
Dolci monoporzione con fodera di pasta frolla e ripieno a base di mandorle tritate, zucchero e liquore. Cotto in forno.
Dolcetti di pasta di mandorle
Pelare e tritare le mandorle, mescolare la farina così ottenuta con zucchero sciolto in acqua. Fare raffreddare l’impasto e modellare i dolcetti. Decorare ed aromatizzare.
Mostaccioli
Dolcetti a base di vincotto, farina, zucchero, cioccolato fondente e mandorle tritate. Impastare aromatizzando con buccia grattata di arancia e limone, formare piccole porzioni ed infornare.

SPECIE ERBACEE COMMESTIBILI DELLA FLORA PUGLIESE
PRESENTI SUL TERRITORIO MURGIANO DI DONNAPAOLA

La biodiversità è uno dei caratteri distintivi dell’azienda donnapaola. Il suo territorio è ricco di piante eduli che da sempre hanno accompagnato la vita delle popolazioni di questa terra. Usate per alimentarsi e curarsi, le erbe spontanee rappresentano un vero patrimonio. Foglie, stelo, radici e fiori, tutto concorre al recupere di buone pratiche.

Qui di seguito vi proponiamo un elenco di piante usate per la preparazioni di pietanze.
NOME SCIENTIFICO NOME VOLGARE FAMIGLIA PARTE EDULE
Anagallis arvensis L. Centocchio dei campi Primulacea Foglia
Asparagus acutifolius L. Asparago pungente Liliaceae Stelo
Asphodeline lutea L. Rchb. Asfodelo giallo Liliaceae Stelo radice
Bellis perennis L. Pratolina comune Asteraceaea Foglia fiore
Calamintha nepeta (L.) Savi Mentuccia comune Lamiaceaea Foglia
Cichorium intybus L. Cicoria comune Asteraceaea Foglia
Clinopodium vulgare L. subsp. Clinopodio dei boschi Laminaceaea Foglia
Echium vulgare L. Viperina azzurra Boraginaceae Foglia
Ferula communis L. Ferula comune Apiaceae Stelo
Foeniculum vulgare Mill. Finocchio comune Apiaceae Stelo infiorecsenza
Malva sylvestris L. Malva selvatica Malvaceae Fiore
Marrubium vulgare Marrubio comune Lamiaceae Stelo foglia
Nigella damascena L. Damigella scapigliata Ranuncolaceae Foglia
Onobrychis caput-galli (L.) Lam. Lupinella cresta di gallo Fabaceae Baccello fresco
Ornithogalum umbellatum L. Latte di gallina comune Liliaceae Bulbo
Picris hieracioides L. Asparagina comune Asteraceae Foglia
Portulaca oleracea L. subsp. Porcellana comune Portulacaceae Foglia stelo
Reichardia picroides (L.) Roth Grattalingua Asteraceae Foglia
Rubus ulmifolius Schott Rovo comune Rosaceae Frutto seme
Salvia verbenaca L. Salvia minore Lamiaceae Foglia
Sanguisorba minor Scop. Salvastrella minore Rosaceae Foglia
Scolymus hispanicus L. subsp. Cardogna comune Asteraceae Radice foglia
Scorpiurus muricatus L. Erba lombrica comune Fabaceae Baccello fresco
Sedum rupestre L. subsp. Borracina rupestre Crassulacea Stelo foglia
Sonchus oleraceus L. Grespino comune Asteraceae Foglia
Tordylium apulum L. Ombrellini Pugliesi Apiaceae Seme foglie
Tragopogon porrifolius L. Barba di becco violetta Asteraceae Radice foglia stelo
Tribulus terrestris L. Tribolo comune Zigophylitaceae Foglia stelo
Urospermum dalechampii (L.) Boccione maggiore Asteracea Foglia
Vicia villosa Roth Veccia pelosa Fabaceae Foglia stelo
Salvia verbenaca L. Salvia minore Lamiaceae Foglia
Sanguisorba minor Scop. Salvastrella minore Rosaceae Foglia
Scolymus hispanicus L. subsp. Cardogna comune Asteraceae Radice foglia